Come crescere un bambino-leader

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Si scopre, che la disciplina, l’iniziativa e la responsabilità possono non fare mai di un bambino un leader.

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Chi è un leader

Sembra che un leader sia quello che sa raggiungere gli obiettivi, pianificare il proprio tempo e non teme i compiti difficili. Però sono solo le qualità dirigenziali – da sole non fanno di una persona un leader, anche se la vestiamo in giacca e cravatta e le diamo un ufficio con la vista su tutta la città.

Ad esempio, Henry Ford, Steve Jobs e Michael Jackson sono leader nei campi diversi. Probabilmente, anche loro erano disciplinati e responsabili e persino facevano la ginnastica ogni mattina, ma non è stato quello a portarli al successo. O meglio, non solo quello.

Un’altra qualità di un leader è la maturità psicologica. La responsabilità è la conseguenza della maturità, ma non funziona al contrario: si può essere responsabili ma nello stesso tempo immaturi. Una persona psicologicamente matura, a differenza di un bambino, cerca sempre una via d’uscita e la trova, non è limitata dalle regole o da qualche sistema. Se vede un recinto cerca un cancello, un bambino invece rimane all’interno del recinto.

Un leader non è sempre un dirigente

Un leader va oltre la propria carica e crea il suo sistema. Ciò non significa che non può avere un superiore. Può essere un ottimo membro di squadra e tenere sotto controllo la propria iniziativa, perché capisce le regole del gioco e la cosa principale per lui è il risultato.

Quindi in periodi diversi un leader può fare lavori diversi, pure lavare il pavimento in ufficio, essendo pienamente cosciente perché lo fa e quali saranno i passi successivi.

Così risulta che ogni persona può essere un leader, a prescindere dalla professione. Si può definire un leader anche un pittore con certe qualità, ma non ogni direttore dell’azienda lo è.

Come crescere un leader

Sembra ovvia la conclusione che è impossibile crescere un leader, perché sviluppare la disciplina, frequentare diversi corsi, ad esempio, corso di inglese online per bambini, essere organizzato e preparato in retorica non dà nessuna garanzia che vostro bambino diventerà una persona, che prende il suo e ispira altre persone ad andare al suo fianco.

D’altra parte, essere un leader significa realizzare i propri desideri, e potete aiutare vostro bambino con questo:

Chiedere cosa vuole e ascoltare i suoi desideri.

«Che cosa desideri?» — fate questa domanda al bambino più spesso possibile. A prescindere dal risultato, che sia riuscito o meno, chiedete di nuovo: «Cosa desideri adesso?». Queste domande lo aiuteranno ad ascoltare i propri desideri e non soffocarli.

Assicurarvi insieme al bambino che i suoi desideri puntino su qualcosa di buono.

I desideri possono essere di carattere distruttivo o costruttivo. Un adulto non ha difficoltà a definirlo: rompere gli alberi è una cattiva idea, disegnare un quadro – è quella buona. In realtà, i bambini sentono sempre questo limite e da soli non hanno mai voglia di distruggere. Quindi se questo dovesse succedere, è un segno per i genitori che il loro comportamento trasmette delle idee distruttive.

Parlare al bambino e chiarire i motivi del suo comportamento

Se il bambino ha fatto qualcosa di distruttivo – ha rubato i colori a scuola materna, ma l’ha fatto con buone intenzioni — per disegnare un quadro alla mamma, è importante separare queste azioni. Bisogna anche spiegare che l’intenzione era buona, ma il metodo non tanto. E perché è così. Se in una situazione del genere il bambino verrà punito per tutto, lui comincerà a chiudersi dai suoi desideri. Anche se, in teoria, non vuole nulla di male e semplicemente impara ad ottenere ciò che vuole.

Permettere di muoversi verso la realizzazione dei suoi desideri, incoraggiare e dare sostegno

«Vuoi farlo? Non c’è problema, vai e prova!» — proprio così il bambino impara il principio «vedo obiettivo, non vedo ostacoli». E così nascono le qualità di un leader: quando il bambino non viene frenato nei suoi desideri ma incoraggiato a realizzarli. Anche con errori, magari in modo imperfetto, e non dalla prima volta e persino non dalla quinta – ma deve provare.

Se al bambino viene permesso di muoversi verso i suoi obiettivi, svilupperà lui stesso le qualità necessarie attraverso la sua esperienza. Lui vedrà il nesso tra le sue azioni, risultati e le conseguenze. Per esempio, i genitori gli hanno dato i soldi per comprare una maglietta, lui li ha spesi per i giochi, ora i soldi non ci sono più ma continua a volere la maglietta. Non è un problema che ha speso i soldi per un gioco, ma ormai li avrà solo il mese prossimo, e rimane senza maglietta.

Allora il bambino non solo non smette di desiderare ma impara a cercare i modi più sostenibili per raggiungere i suoi obiettivi e ad essere responsabile delle conseguenze delle sue azioni e scelte fatte.

Come crescere un bambino-leaderultima modifica: 2021-03-24T12:14:34+01:00da odin986
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